
L’alleanza turistica Exceltur ritiene che la “furia” di viaggio installata in tutta Europa da fine marzo abbia superato le condizioni macroeconomiche, tanto che il PIL del turismo ha già raggiunto livelli superiori a quelli del 2019 nel secondo trimestre, prima della pandemia.
Tuttavia, Exceltur mette in guardia dalle nuvole per quella ripresa a causa degli effetti della guerra in Ucraina e del derivato dell’inflazione galoppante.
La ripresa della domanda, calata a seguito della pandemia, ha favorito in primis le Isole Canarie, all’inizio dell’anno, e da Pasqua verso le destinazioni peninsulari e le Isole Baleari, mentre il turismo ha recuperato più fortemente di quanto inizialmente previsto. per il suo acronimo in inglese).
Il turismo sta vivendo una fase di incremento ma sotto la minaccia dell’inflazione
“Le destinazioni più dipendenti dalla domanda di vacanze all’estero, le Isole Baleari (+6,4%) e le Canarie (+5,1%)”, sottolinea Exceltur, “chiudono già il secondo trimestre 2022 con vendite superiori al 2019, guidando la ripresa » .
Tuttavia, questa ripresa della domanda, con il conseguente aumento del fatturato aziendale, non si è tradotta in risultati “commisurati” per l’aumento dei costi (25% in energia, 16% in forniture e 7,5% in manodopera), come testimoniato nel rapporto Prospettive di Exceltur.
I prezzi finali sono aumentati in media del 7% e gli imprenditori sottolineano di aver potuto trasferire solo il 23,4% dei costi aggiuntivi. In ogni caso, Exceltur chiarisce che questo aumento di prezzo è inferiore a quello dell’economia nel suo complesso, che si attesta al 10,3% rispetto al 2019.
La recente indagine sulla fiducia delle imprese di Exceltur rivela che «gli imprenditori turistici prevedono mediamente un proseguimento nell’intensità della ripresa delle proprie attività, che li avvicinerà a livelli di vendita simili a quelli precedenti la pandemia nel terzo trimestre estivo (-1,4% vs estate 2019).
Nello scenario ci sono ulteriori problemi con operazioni e personale, data la difficoltà “generalizzata” in Spagna e in Europa di assumere personale formato nelle posizioni di base e negli aeroporti, servizio a terra (“handling”) e ospitalità, tra gli altri, nonché il basso personale dei servizi chiave per la connettività, come il controllo di polizia negli aeroporti.
In termini di occupazione, il settore turistico ha raggiunto per la prima volta livelli pre-pandemia a giugno e la natura temporanea dei nuovi contratti firmati dopo la riforma del lavoro è stata ridotta di 46 punti, al di sopra dell’economia nel suo insieme, afferma Exceltur, che sottolinea l'”impegno delle imprese per il miglioramento dell’occupazione”.
La domanda estera ha registrato un forte rimbalzo nei mesi di maggio e giugno grazie soprattutto alla forte ripresa del turismo europeo, ed in particolare dei paesi dell’Europa Centrale (Olanda, Austria e Lussemburgo) insieme ai paesi dell’Est, nonostante la guerra in Ucraina .
Tra i grandi emittenti di turisti verso la Spagna, spicca la buona performance della Francia, “con maggiore lag” in Regno Unito, Germania e Italia, mentre tirano forte gli Stati Uniti.